Hamilton a New York: visita specialistica per la botta al collo rimediata a Monza

Hamilton a New York: visita specialistica per la botta al collo rimediata a Monza

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Lewis Hamilton ha trovato un altro Lewis Hamilton. Un avversario che lotta all’ultimo sangue e non molla un centimetro. Ecco perché il loro duello è diventato così feroce, toccando gli estremi a Silverstone e a Monza, con due incidenti a parti invertite che potevano avere conseguenze drammatiche. Pensare che sia servito da lezione e che i due in futuro cambieranno il loro modo di correre, è utopistico. Il campione affermato e il giovane talento che vuole prenderne il posto sono piloti così determinati che non si arrenderanno fino all’ultima curva dell’ultimo GP del 2021. “È una battaglia intensa e resterà tale sino alla fine del campionato”, sentenzia Toto Wolff, il capo della Mercedes.

visita di controllo

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L’incidente di domenica è stato pericoloso. Hamilton si è definito “sotto shock” e “miracolato”. La ruota posteriore della Red Bull di Verstappen è planata sopra la sua testa e Lewis è stato salvato dall’arco di protezione dell’abitacolo (Halo). Il medico del team lo ha subito visitato, per escludere conseguenze, visto che accusava emicrania e dolori al collo. Il pilota della Mercedes è poi volato a New York, restando in contatto con il dottore, e ha detto che si farà visitare anche da uno specialista prima di tornare al voltante fra due settimane a Sochi, dove Verstappen dovrà scontare 3 posizioni di penalità al via per avere causato l’autoscontro nel tentativo di superarlo alla chicane nel 26° giro. “Credo che questa decisione stabilisca un precedente importante – ha detto Hamilton -. Servono regole più severe per tutelare la sicurezza dei piloti”.

parti invertite

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È normale che Lewis parli così. A Monza è stato la vittima, tanto che i tabloid inglesi si sono scatenati contro Verstappen accusandolo di avere attentato alla vita del sette volte iridato. In realtà, sarebbe sbagliato dare all’olandese l’etichetta di “bad boy” (cattivo) e dimenticarsi di quello che aveva fatto Hamilton a Silverstone, quando urtò Max in un tentativo di sorpasso esagerato alla curva Copse spedendolo contro le barriere in un punto da quasi 300 km/h, con un impatto di 51 G. Anche Verstappen rischiò grosso, finendo in ospedale. Lewis, penalizzato di 10″, riuscì a vincere lo stesso la corsa di casa, sventolando la bandiera con l’Union Jack in segno di festa come se nulla fosse. Un gesto che Max non digerì. Forse per questo l’olandese a Monza è sceso dalla Red Bull (rimasta parcheggiata sopra la Mercedes) e ha tirato dritto senza fermarsi a vedere come stesse Hamilton, che comunque aveva già innestato la retromarcia e stava tentando di ripartire. Insomma, difficile dire fra i due chi sia agonisticamente più spietato.

cattiveria

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Del resto, i grandi campioni della storia della F.1 non sono mai stati “teneri”. È la voglia di vincere che li spinge, prevalendo su tutto. Ricordate la durezza di Michael Schumacher (persino nei confronti del fratello Ralf) o l’aggressività di Ayrton Senna rispetto ad Alain Prost? Nel caso di Verstappen ci sono la spregiudicatezza dei 23 anni e la fame di chi non ha ancora vinto un Mondiale (ora in classifica ha 5 punti di vantaggio). Ma non fatevi ingannare dall’immagine “peace&love” di Hamilton, paladino dell’ambiente e della fratellanza universale, perché in carriera anche Lewis ha combattuto aspre battaglie fuori e dentro la pista contro Fernando Alonso, l’ex compagno di squadra Nico Rosberg (quanti incidenti) e Sebastian Vettel, pur restando nei limiti della correttezza. A 36 anni, deve sfidare un giovane leone che vuole prendere il suo posto. È un duello generazionale appassionante. La guerra fra due mondi, fra personalità agli antipodi. Ross Brawn, il responsabile sportivo della F.1, la vede così: “L’episodio di Monza è destinato a dividere i tifosi. Entrambi avrebbero potuto evitare il contatto. È l’ennesima conseguenza di un duello fra piloti che non vogliono mollare. Due galli nel pollaio. Sono curioso di vedere che impatto avrà sul resto della stagione. Credo che nessuno cederà e che vedremo altre battaglie, ma spero che il Mondiale non si decida contro le barriere o nella stanza dei commissari”.

A. F1

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September 14, 2021 at 09:11AM

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